Dipendente da Smartphone? Ecco i consigli dello specialista.

Una psicologa e psicoterapeuta della piattaforma MioDottore ci illustra i rischi e le soluzioni al problema della dipendenza da smartphone.
Si può iniziare a parlare di dipendenza da smartphone quando il rapporto con lo stesso va al di sopra di tutto il resto (uso lavorativo ovviamente escluso), sostiene la dottoressa Mattioli di MioDottore . Invita inoltre a rivolgersi ad uno specialista nel momento in cui esista il rischio di “centralità della tecnologia a scapito della realtà, quando vengono trascurate le altre aree personali e quando questo non corrisponde a un miglioramento della qualità della vita”.
E aggiunge:
“I più giovani sono massicciamente presenti sui social network e quasi non usano più il cellulare per chiamarsi ma comunicano per messaggi via chat, immagini e melodie. Il fatto di poter essere in contatto potenzialmente sempre, rimpicciolisce gli spazi individuali e potrebbe interferire con il consolidamento dell’identità personale. Difficile dire quanto questo sia realmente un rischio e non piuttosto un’opportunità in considerazione dei rapidi cambiamenti che avvengono a livello sociale. Cellulari e rete avvicinano le persone ma lo fanno in modo distante, le relazioni che si stabiliscono o si mantengono unicamente nel virtuale sono relazioni incomplete.”
Siete dipendenti? Volete scoprire quanto usate il vostro telefono? Esistono alcune app che via aiutano a farlo, su iPhone per esempio la più famosa si chiama Moment.
E quali sono le principali regole per iniziare a disintossicarsi?
- scandire il tempo dedicato al digital tramite l’uso di uno strumento esterno come un timer;
- prima di usare il device domandarsi a quale bisogno stiamo rispondendo e cosa accadrebbe se non lo facessimo;
- impostare lo smartphone in modalità “silenziosa” in alcuni momenti della giornata per allontanarsi un po’ da tutte le notifiche intrusive.
Il digital detox è servito!